Il cioccolato e tutti i suoi favolosi derivati come tutti sapranno derivano dal cacao. Il nome esatto di questa pianta è Theobroma Cacao (letteralmente cibo degli dei) e fu Linneo in persona a darglielo.
Il nome cioccolato invece deriva dal termine atzeco xocoatl, usato per definire una bevanda calda ottenuta dai semi del cacao con l’aggiunta di acqua e farina. I semi venivano usati alla stregua di una moneta e si riteneva avessero proprietà quasi magiche, in quanto donati agli uomini dalla divinità Quetzalcóatl.
La sua coltivazione risale al 1.000 a.C. da parte delle civiltà precolombiane, Maya e Atzechi. A seguito dei viaggi di Colombo, appunto, questa pianta fu conosciuta anche in Europa e successivamente esportata nel resto del mondo. I paesi maggiori coltivatori rimangono comunque quelli dell’America Centro Meridionale, eccezion fatta per l’Africa Centrale.
La pianta del cacao raggiunge dai 5 ai 10 m di altezza, i fiori sono piccoli e di colore bianco o rosa; ci vogliono due o tre anni prima che inizi a fiorire e 5 o 6 perché dia i suoi frutti, capsule ovali (dette cabosse) dal guscio coriaceo; all’interno, la polpa contiene dai 20 agli 80 semi appiattiti (fave), ricoperti a loro volta da uno strato duro rossastro. La parte utilizzata è la mandorla del cacao.
Dalla pianta si estraggono i semi che subiscono diverse fasi successive di lavorazione: la fermentazione (che conferisce al cacao il caratteristico odore), l’essiccazione (che riduce l’umidità) e la spremitura; quest’ultima fase in particolare serve a separare il grasso – che una volta raffinato darà origine al burro di cacao – dai semi.
I semi, destinati quindi all’industria alimentare, subiranno ancora tre fasi, la torrefazione o tostatura (in appositi forni, dai 120° ai 140°) che migliora la dolcezza e favorisce la fase successiva, la decorticazione e infine la macinazione: il risultato finale è il cacao in polvere, da cui si origina appunto la cioccolata.
Il burro di cacao è utilizzato principalmente dall’industria culinaria, cosmetica e farmaceutica.
Il cioccolato ha delle riconosciute proprietà antiossidanti (per via dell’alto contenuto di due flavonoidi, la catechina e l’epicatechina), energetiche (grazie al contributo di carboidrati, vitamine e sali minerali è consigliato agli sportivi), stimolanti (dovuti a due alcaloidi, caffeina e teobromina), antidepressive (alta concentrazione di serotonina) e – sempre e solo assunto in quantità moderate, beninteso – apporta benefici anche al sistema cardiovascolare e ha proprietà antinfiammatorie.